Per spiegare cosa siano il PAP test e l’HPV test è necessario fare una premessa su cosa sia un test di screening: un test di screening è un esame che ha come obiettivo, non diagnosticare direttamente una patologia, ma individuare, all’interno della popolazione un gruppo a rischio di sviluppare una certa patologia. Questo sottogruppo dovrà essere sottoposto ad altri esami più approfonditi con i quali si portà poi fare l’effettiva diagnosi.
Il PAP test e l’HPV test sono pertanto due diversi test di screening che mirano entrambi ad individuare una popolazione a rischio di sviluppare patologie pretumorali o tumorali del collo dell’utero.
A cosa servono e in cosa cosistono questi due test
HPV test cosa rileva
L’HPV test è un esame che rileva la presenza del DNA del virus HPV (Human Papillomavirus) dei ceppi ad alto rischio nelle cellule del collo dell’utero. L’infezione da parte di questo virus è condizione necessaria allo svilupo dei tumori del collo dell’utero, ma la presenza dell’infezione NON E’ SINONIMO DI TUMORE. La maggior parte delle donne sessualmente attive viene in contatto con tale infezione e chiaramente non tutte sviluppano un tumore. La maggior parte elimina il virus, una piccolissima parte lo integra nel proprio DNA dando inizio ad un processo che può portare alla trasformazione tumorale. In questo senso è un test di screening perfetto: identifica le donne che hanno un fattore di rischio necessario per sviluppare il tumore prima che questo si sviluppi.
PAP test cosa rileva
Il pap test è un esame citologico: permette di analizzare le cellule prelevate nella zona del collo dell’utero in cui si sviluppano i tumori. L’analisi di queste cellule permette di valutare la presenza di alterazioni che possono essere legate a fenomeni infiammatori, infettivi o a trasformazioni cancerose iniziali o invasive. Le lesioni pre-tumorali o tumorali non sono lesioni delle cellule, ma dei tessuti. Questo fa sì che non sia sufficiente per diagnostiare una lesione pre-tumorale o tumorale conoscere la morfologia delle cellule (che si analizza al pap test), ma è necessario analizzare i tessuti dove queste sono localizzate (cosa che si vede con la colposcopia ed eventulale biopsia). Ecco perchè il pap test non è un test diagnostico, ma di screening.
Come leggere l'HPV DNA test
Se l’HPV test è negativo non c’è infezione virale e quindi non si è a rischio di sviluppare una patologia del collo dell’utero.
Se l’HPV test è positivo significa che c’è presenza di HPV a livello del collo dell’utero. Questo significa che la donna ha un fattore di rischio per sviluppare una lesione pretumorale o tumorale del collo dell’utero. In caso di HPV-test positivo sullo stesso campione, senza bisogno di nuovi prelievi, può essere fatto il pap-test per verificare se l’infezione ha gia provocato delle alterazioni nelle cellule.
Come leggere il pap test
Pap test negativo, cosa significa:Il pap test negativo significa che non si sono trovate alterazioni di tipo canceroso o pre-canceroso nelle cellule analizzate. Non si è quindi a rischio di sviluppare una patologia tumorale del collo dell’utero. Se il pap-test è stato eseguito dopo un HPV test positivo significa che l’infezione non ha dato inizio ad alterazioni cellulari, è pertanto in una fase molto iniziale e verosimilmente l’organismo la eliminerà senza conseguenze particolari.
Pap test positivo, cosa significa:Il pap test positivo significa che si sono trovate delle alterazioni di tipo precanceroso o canceroso nelle cellule analizzate. E’ molto importante specificare che questo NON SIGNIFICA che si abbia un tumore, ma che si sia a rischio di svilupparlo nel futuro qualora si trovino delle vere e proprie lesioni e queste non vengano opportunamente trattate.
Le più recenti linee guida internazionali consentono di classificare un pap test positivo in quattro categorie diverse a seconda dei reperti cellulari che si sono evidenziati.
- L-SIL
- ASC-US
- H-SIL
- ASC-H
queste quattro categorie identificano delle caratteristiche citologiche (delle cellule) diverse e delle categorie di rischio diverse.
È importante sottolineare che ad un pap test positivo deve sempre seguire una colposcopia con eventuale biopsia mirata per permettere una diagnosi precisa alla quale potranno seguire delle indicazioni di tipo terapeutico.
Questa breve introduzione al significato di questi test intende dare una panoramica generale sul loro significato, in caso di positività a questi test è necessario segure le indicazioni del programma di screening a cui si è risposto o rivolgersi ad un ginecologo che possa valutare e spiegare il significato specifico dei diversi esami per la singola paziente ed illustrare il conseguente programma di indagini e terapia eventualmente necessari.
Pap test e HPV test, come si fanno
La tecnica di prelievo per il pap test e per l’HPV test sono le medesime.
Lo scopo è prelevare le cellule da una precisa area del collo dell’utero (giunzione squamo-colonnare). Per ottenere queste cellule è necessario, con la paziente in posizione ginecologica, introdurre in vagina uno speculum, che permette la visualizzazione diretta del collo dell’utero. Si procede quindi a prelievo delle cellule con due strumenti: una spatolina (spatola di Ayre) che viene strofinata a livello dell’area esterna del collo dell’utero e uno scovolino (citobrush) che viene introdotto all’interno del collo dell’utero e preleva le cellule internamente. In questo modo è possibile prelevare le cellule da questa zona specifica (giunzione squamo-colonnare) che, a seconda delle donne, può essere sia interna che esterna al collo dell’utero, sempre in prossimità dell’orifizio.
Questa operazione è, solitamente, solo leggermente fastidiosa per la paziente. Di solito il fastidio percepito come peggiore è l’introduzione dello speculum. Qualche paziente percepisce anche una sensazione di toccamento o leggera puntura interna al momento del prelievo. Di solito questa sensazione è lieve in quanto il collo dell’utero è un area poco innervata e quindi poco sensibile.
Quando si può fare il prelievo e come prepararsi
Il pap-test non è eseguibile durante il ciclo mestruale, fino a che sono evidenti perdite vaginali con residui di sangue. Il pap test non è eseguibile durante l’assunzione di terapie locali (ovuli, creme…). Nel caso sia in corso un trattamento locale è necessario che questo sia sospeso da almeno 3 giorni. In gerenale, se è in corso un’infezione locale non è consigliabile procedere al prelievo, perchè potrebbe essere qualitativamente inadeguato. Il prelievo deve essere procrastinato ad infezione risolta. Infine, è necessario asternersi da rapporti vaginali nelle 24 ore precedenti al prelievo.
Come funziona lo screening in Italia
La comunità scientifica internazionale raccomanda che lo screening dei tumori del collo dell’utero sia offerto a livello di salute pubblica e non eseguito su iniziativa personale. Storicamente il primo test che abbiamo avuto a disposizione è stato il pap test. È ormai assodato a livello scientifico che l’esecuzione di questo test di screening diminuisca drammaticamente l’incidenza di tumori invasivi del collo dell’utero nelle popolazioni dove è stato introdotto come test di screening su tutta le popolazione. La maggior parte dei test di screening si basa pertanto sull’esecuzione del pap-test ogni 3 anni.
Più recentemete è stato introdotto l’HPV test che, come spiegato precedentemente, è un test che permette la vera prevenzione primaria (individuare la popolazione a rischio PRIMA che si sviluppi la malattia), ha alcuni vantaggi rispetto al pap test: individua la patologia in uno stadio più precoce, è un test automatizzato, si può aumentare l’intervallo tra un test e l’altro con uguale sicurezza.
Dal punto di vista delle caratteristiche tecniche l’HPV test è più sensibile del pap-test con specificità sovrapponibile. Per questa ragione in alcune regioni, come il Piemonte, dopo i 30 anni nello screening dei carcinomi del collo dell’utero al pap-test ogni 3 anni si è sostituito l’HPV test ogni 5 anni. La ragione per cui tra i 24 anni e i 30 si è mantenuto il pap-test è che in questa fascia d’età l’HPV test avrebbe troppi falsi positivi ovvero donne che hanno l’hpv, ma che naturalmente lo eliminerebbero senza conseguenze e potrebbero pretanto essere trattate inutilmente.
Gli intervalli tra questi prelievi sono quelli ritenuti migliori come rapporto costo-beneficio dalle regioni a livello di salute della popolazione. Per diminuire ulteriormente il rischio personale è possibile eseguire questi test in modo più ravvicinato discutendo con il professionista da cui si è seguiti su quale sia il test e la frequenza di controlli più adatta alla persona.